Milano anni 60

Quando sono entrato in questa tabaccheria vicino a dove abitavo anni fa mi è sembrato di fare un salto temporale e di essere in un libro di Bianciardi “La vita agra” o nel film di Luchino Visconti “Rocco e i suoi fratelli” perché davvero mi pareva d’essere nella Milano del 1960 o giù di lì.

Un arredamento fermo a quegli anni, una atmosfera, una luce un’aria ferma a quegli anni, e lei, la padrona della tabaccheria che avrebbe potuto essere tranquillamente una protagonista di quel libro o quel film.

Abbiamo chiacchierato molto e di lei mi hanno colpito quegli occhi così chiari, azzurri e vispi e un sorriso gentile da persona buona.D’un tratto mi dice “è mezzogiorno devo mangiare” e incurante di lasciare la tabaccheria sguarnita in pratica è andata in fondo al salone incominciando ad apparecchiare; una tovaglia in plastica con dei disegni, un bicchiere colmo di chinotto allungato con l’acqua minerale, e un piatto con dentro una aletta di pollo, se non ricordo male. Mi ha raccontato di come era cambiata Milano, di quando c’era la guerra di tante difficoltà ma anche tanti giorni felici.

“Non mi starà mica fotografando, che non sono così bella” ” – “No no signora è un telefonino questo”, ed è stata una bugia bianca la mia perché non potevo non farlo lei incarnava quella bellezza semplice, quella genuinità che lasciarsela scappare sarebbe stato un delitto, e sono sicuro che mi perdonerà per averlo fatto.

Non è un ritratto perfettamente a fuoco, ma sono sicuro che invece io sia riuscito a metterla perfettamente a fuoco.